Un’altra scoperta ancora più stupefacente ci dice che questi innumerevoli e microscopici esseri sono dotati di un intelligenza straordinaria. Si è scoperto infatti che i batteri comunicano tra loro attraverso sostanze chimiche con due modalità: un linguaggio comune a tutti i batteri chiamato Al 2, e un altro linguaggio caratteristico per ogni specie, Al 1. Grazie a questa lingua chimica ogni specie batterica ha la capacità di connettersi a esse e coordinare il proprio comportamento. I microrganismi sono esseri sociali: collaborano tra loro e cooperano per il benessere comune. Inoltre è stato scoperto che questa capacità di comunicazione consente ai batteri microbiotici d’influenzare notevolmente le nostre scelte e le nostre reazioni. In particolare, secondo la teoria dell’olobionte (insieme di organismi in simbiosi tra loro), i batteri che formano il nostro microbiota hanno la capacità di produrre sostanze chimiche che inducono nell’uomo comportamenti utili sia al batterio sia al microbiota stesso. I batteri sono circa 10 volte più numerosi delle cellule che costituiscono il corpo umano e possiedono un patrimonio genetico più ricco del nostro, per questo possiamo presumere che molti dei nostri comportamenti, atteggiamenti emotivi e condizionamenti alimentari siano indotti da questi ultimi. Per questi ricercatori il microbiota influenza direttamente la nostra qualità di vita, i pensieri, le nostre abitudini alimentari, il nostro metabolismo e perfino la scelta del partner! Per questo motivo è importante riflettere sul modo in cui influenziamo il microbiota attraverso l’utilizzo di antibiotici, germicidi, cibo con conservanti, lavaggi troppo frequenti e una cattiva alimentazione. Inoltre si è scoperto che i batteri (sia simbionti che non)sono in grado di influenzare la mente attraverso sostanze che inviano al Sistema Nervoso Centrale. Quindi si può dire che l’influenza del microbiota nella nostra vita abbia più “peso” di quella che c’immaginavamo, in tutti i sensi. Nell’intestino ha sede il sistema nervoso enterico formato da cento milioni di neuroni: esso trasmette le proprie sensazioni viscerali proprio tramite la rete di neuroni e permette all’organismo di svolgere la digestione e altre funzioni complesse senza l’intervento diretto del cervello. Sappiamo che i segnali provenienti da diverse parti del corpo vengono inviati al cervello ed eleborati da sue aree specifiche. Lo stesso vale nella comunicazione tra intestino e cervello, tra la pancia e la testa. Spesso ci sentiamo guidati a compiere scelte di pancia, e le crediamo irrazionali, mentre le scelte di testa ci sembrano ragionevoli e “più giuste”: bè sarai sorpreso di scoprire che c’è molta testa anche nell’intestino e che le scelte di pancia non sono poi così insensate. I segnali dell’intestino possono giungere in diverse zone del cervello e precisamente nelle seguenti: insula (o corteccia insulare), sistema limbico, corteccia prefrontale, amigdala, ippocampo e corteccia cingolata anteriore. Semplificando molto, possiamo attribuire alle aree indicate sopra le seguenti funzioni: ▪ Insula: senso del sé ▪ Sistema limbico: elaborazione dei sentimenti ▪ Corteccia prefrontale: senso dell’etica ▪ Ippocampo: memoria ▪ Corteccia cingolata anteriore: motivazione A livello fisico, cervello e intestino sono collegati dal nervo vago: esso parte dal midollo allungato e arriva fino allo stomaco. Cervello e intestino sono posti agli antipodi del corpo umano e hanno anche una collocazione nient’affatto simile. Il primo è isolato e protetto, il secondo è in mezzo alla mischia ed è in grado di dire cose di noi che altrimenti il cervello ignorerebbe. La collaborazione tra questi due organi fondamentali inizia quando siamo neonati e si concentra sulla creazione del nostro mondo emotivo. Quando abbiamo la pancia piena e digeriamo bene proviamo piacere, quando abbiamo le coliche ci lamentiamo per il dolore. Questo rapporto di base continua evolvendosi negli anni, legando indissolubilmente benessere emotivo e fisico. Uno dei primi studi che riporta gli effetti benefici di una terapia intestinale sul cervello risalgono ad anni recenti (2013) ed è la conferma che se l’intestino sta bene, anche il cervello è felice.. Come far felice il nostro intestino L’alterazione del microbiota si può considerare come la risposta del corpo a un modello alimentare troppo ricco di: ▪ Zuccheri raffinati e dolci ▪ Carne ▪ Cibi industriali ▪ Amidi ▪ Farmaci ▪ Lassativi ▪ Additivi alimentari ▪ Alcol ▪ Cibo in generale ▪ Prodotti caseari E allo stesso tempo povero di alimenti come: ▪ Ortaggi ▪ Frutta ▪ Noci All’alimentazione sbilanciata, si aggiunge l’uso eccessivo di antibiotici, lo stress quotidiano che è da non sottovalutare quando si tratta della salute dell’intestino, e anche – paradossalmente, un igiene eccessiva..
Se non trovi la strada costruiamola insieme, la nostra vita dipende dal 10% da quello che ci accade e per il 90% da come sapremo reagire.
Che acqua bevi?
Analizzando una quantità notevole di acque minerali in bottiglia e emerso. che in tutte le acque vi è la presenza di numerose tracce di sostanze tossiche, come arsenico, uranio, bario, mercurio, alluminio, berillio e fluoro.
I metalli pesanti sono introdotti nei sistemi acquatici come conseguenza dell'erosione di terreni e roccie, dalle eruzioni vulcaniche, e da diverse attività umane che coinvolgono estrazione mineraria, trattamento, o uso di metalli e/o sostanze che contengono metalli inquinanti. Gli inquinanti più comuni formati da metalli pesanti sono arsenico, cadmio, cromo, rame, nichel, piombo alluminio e mercurio. Visto che l essere umano è composto al 70% d acqua e importantissimo introdurre acqua non contaminata da metalli pesanti,visto che è accertato che questi causano molteplici patologie anche gravi.
L’arsenico nelle acque italiane è stato un tema molto sentito a causa anche degli sforamenti dei limiti in molte città italiane. L’Unione Europea ha imposto un limite di 10 microgrammi per litro (valido sia per le acque minerali che per quelle destinate al consumo umano) sotto il quale le acque minerali possono considerarsi sicure sia per adulti che per neonati.L’arsenico è classificato dall’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro come elemento cancerogeno certo di classe 1, e posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche, e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute.L’assunzione cronica di arsenico, soprattutto attraverso acque minerali contaminate, è indicata, da una rilevante documentazione scientifica, anche quale responsabile di patologie cardiovascolari, neurologiche, diabete, lesioni cutanee, disturbi respiratori, disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.
L’arsenico nelle acque italiane è stato un tema molto sentito a causa anche degli sforamenti dei limiti in molte città italiane. L’Unione Europea ha imposto un limite di 10 microgrammi per litro (valido sia per le acque minerali che per quelle destinate al consumo umano) sotto il quale le acque minerali possono considerarsi sicure sia per adulti che per neonati.L’arsenico è classificato dall’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro come elemento cancerogeno certo di classe 1, e posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche, e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute.L’assunzione cronica di arsenico, soprattutto attraverso acque minerali contaminate, è indicata, da una rilevante documentazione scientifica, anche quale responsabile di patologie cardiovascolari, neurologiche, diabete, lesioni cutanee, disturbi respiratori, disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.
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